Studenti del Classico: quello che non sapete✍️ - ღL

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·@francesca16·
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Studenti del Classico: quello che non sapete✍️ - ღL
## Luoghi comuni (reali e non) del Liceo per antonomasia
Secchioni, presuntuosi, «figli di papà», montati. Sono questi i termini che la maggior parte delle volte vengono attribuiti, per qualche ancora ignoto motivo, agli studenti del classico. Insomma, spesso capita di dare libero sfogo ai pregiudizi, senza mai soffermarsi a pensare che forse bisognerebbe prima analizzare meglio una situazione, per poi rendersi conto che tutto sommato le idee e i pensieri fatti troppo frettolosamente siano sbagliati.
Quando un adulto, un ragazzo, un essere umano che non abbia mai frequentato un liceo classico immagina come potrebbe essere la giornata di uno studente di questa fantomatica scuola, la scena che viene prodotta nella sua testa è probabilmente la seguente: un triste ragazzo ricurvo sulla scrivania, a scrivere per ore, con tanto di pareti grigie e tristi sullo sfondo, per accentuare la sensazione di solitudine, e occhiali con lenti spesse quanto un tappo di bottiglia, con alle spalle una grande finestra dalla quale è possibile ammirare la felicità e i sorrisi smaglianti dei suoi amici che frequentano altre scuole, ovviamente illuminati e riscaldati dalla luce del sole mentre lui è costretto a restare in quella piccola e buia stanza  studiare. Insomma, non è certo una bella immagine, eppure tante persone pensano che sia così. E invece no, miei cari amici, posso affermare con franchezza che la vita di uno studente del classico è tutt’altro, ed è esattamente uguale a quella di un ragazzo che frequenti un'altra scuola. Certo, con qualche differenza riguardante le materie studiate e le ore di studio, ma per parlare di questo bisognerebbe aprire un discorso infnito sul tipo di scuola, sul perché sia stata scelta e sulle varie situazioni. E farebbe tanto «litigio da
bambini di prima elementare», sì, questo discorso diventerebbe una sorta di «la mia scuola è migliore della tua perché…» che si prolungherebbe all’infnito senza mai avere un termine. Dunque, il succo della questione è questo: **mai giudicare un libro dalla copertina.**
Quale frase più flosofca e scontata potrebbe descrivere meglio questo così complicato discorso? 

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